GIORNO 7
Ci svegliamo ad Aix con il sole e siamo tutti un po' provati, il gel defaticante francese che comprai a Parigi anni fa, fortunatamente funziona ancora, la doccia calda fa il resto.
Dopo un tè caldo in camera decidiamo di visitare la città delle fontane e di Cezanne, la mamma ha già individuato una mostra, io mi guardo intorno, la gente appena sveglia prende il caffè seduta ai tavoli di un bar costoso, mentre polli di ogni dimensione girano negli spiedi delle rosticcerie emanando un odore che poco si intona con quello di biscotti al cioccolato che ho ancora in bocca.
Cerco dei sottobicchieri per Fede, entro nei Pub ancora chiusi al pubblico a reclamarne uno, ma tutti mi dicono che li hanno finiti, evidente che non gli credo.
L'unico che li ha vorrebbe farmeli pagare, mi innervosisco e ci rinuncio.
Seguendo le tante piastrelle con la C di Cezanne, arriviamo nella piazza del mercato;
fiori, frutta e formaggi sono ovunque, così come fantastiche e fotogeniche anziane signore dietro ai loro banconi, assaggio qualcosa e mi nutro di foto, il mio pane quotidiano qua.
Foto e baguettes.
La giornata scorre lenta, tra l'acquisto di un vestito, un pranzo nel parco e barboni col cartello “Pour Rolex”, “Pour la maison à Saint-Tropez”.
Mi annoio oggi, le fontane e le strade di questa città, già dal primo pomeriggio, già non mi saziano più.
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