Non mi avevano nemmeno avvertito che andavano, mi hanno chiesto di Arles perché era una tappa dell'unica gita scolastica che io abbia mai fatto.
Mi sono intrufolata per scappare, per conoscere, e innamorarmi di nuovo.
Sentirmi viva.
A dir la verità sono un po' preoccupata, non mi ricordo nemmeno più quand'è l'ultima volta che siamo stati tutti questi giorni insieme, io e loro, la mia famiglia.
A dir la verità sono un po' preoccupata, non mi ricordo nemmeno più quand'è l'ultima volta che siamo stati tutti questi giorni insieme, io e loro, la mia famiglia.
GIORNO 1
Entro in macchina con la sola
intenzione di dormire tutto il viaggio, ho con me un cuscino per il
collo e uno con Minnie, tutto verde.
Metto le cuffie e dormo.
Mi sveglio dopo nemmeno un'ora senza un culo, la radio passa la pubblicità del lardo di colonnata che scopro provenire davvero da Colonnata, un paesino toscano.
Mi sveglio dopo nemmeno un'ora senza un culo, la radio passa la pubblicità del lardo di colonnata che scopro provenire davvero da Colonnata, un paesino toscano.
La mamma si gira e mi dice di mettere
la cintura, l'Ale ne discute, io alzo il dito medio senza aprire gli
occhi. Mi risveglio quando mettono la mia musica da viaggio, intorno
a me montagne e cave di marmo, loro parlano troppo, Take it easy
degli Eagles mi stampa un sorriso in bocca.
Siamo arrivati passate le 3, dopo svariati tornanti interrotti solo da piccoli produttori locali biologici e pecore solitarie.
Qua è pieno di sassi.
Siamo arrivati piuttosto stremati, c'era un papabile clima di tensione in macchina, disteso solo dalla pace che deriva dal sapere che è solo il primo giorno di viaggio.
La tecnologia è il diavolo.
Siamo arrivati passate le 3, dopo svariati tornanti interrotti solo da piccoli produttori locali biologici e pecore solitarie.
Qua è pieno di sassi.
Siamo arrivati piuttosto stremati, c'era un papabile clima di tensione in macchina, disteso solo dalla pace che deriva dal sapere che è solo il primo giorno di viaggio.
La tecnologia è il diavolo.
Siamo arrivati in albergo, sono in
camera con mia sorella e i suoi problemi di WIFI.
A 100 mt, 60 scalini e un vecchio che si mette in posa per me, c'è il lago del Verdon, verde nei riflessi, gigante e pieno di francesi, con il loro disordine e le loro birre calde.
C'è profumo ovunque, un profumo che entra nelle narici.
Les Salle sur Verdon è un villaggio, un ufficio turistico, una chiesa e una piazza con ristoranti caratteristici e negozi di souvenir e ciambelle da mare.
La fame del primo giorno lontano dall'Italia ci ha portato in pizzeria, il formaggio grattugiato mi ha fatto passare l'appetito.
Brutto popolo i francesi, tutto puzza sotto il naso e formaggio, fan finta di non capirti, guardano storto.
Sono rimasta a bere una birra in compagnia dell'orchestrina che anima gli animi, è pieno di ragazzi, chi in bici, chi con tatuaggio, zainetto e fare losco, mi domando cosa ci facciano qua.
A 100 mt, 60 scalini e un vecchio che si mette in posa per me, c'è il lago del Verdon, verde nei riflessi, gigante e pieno di francesi, con il loro disordine e le loro birre calde.
C'è profumo ovunque, un profumo che entra nelle narici.
Les Salle sur Verdon è un villaggio, un ufficio turistico, una chiesa e una piazza con ristoranti caratteristici e negozi di souvenir e ciambelle da mare.
La fame del primo giorno lontano dall'Italia ci ha portato in pizzeria, il formaggio grattugiato mi ha fatto passare l'appetito.
Brutto popolo i francesi, tutto puzza sotto il naso e formaggio, fan finta di non capirti, guardano storto.
Sono rimasta a bere una birra in compagnia dell'orchestrina che anima gli animi, è pieno di ragazzi, chi in bici, chi con tatuaggio, zainetto e fare losco, mi domando cosa ci facciano qua.
Sono stanca e internet non funziona,
buonanotte.
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